domenica 26 maggio 2013

Il Secondo Me






Caparezza il poeta sbarazzino,accattivante e spinoso nelle sue rime, riesce a  risvegliare quell’anima viva che dimora in noi.

Nel suo album “Il secondo me” da un lato ironizza sulla difficile situazione di un artista, da un altro lato descrive i problemi comuni che fanno parte del mondo. Il titolo della canzone ha un duplice significato, da un lato, il secondo inteso come album,dall’altro un tempo fatto di inutili paure. Manifestazioni inquietanti,atti di follia, un continuo susseguirsi di raccomandazioni, che portano a valorizzare persone che non hanno alcuna dote,ma sono figli o parenti di persone di spicco. La politica funge da specchio in una società,dove pervade il terrore, amplificato dalla certezza di un sistema intrico di marciume fin dalle sue fondamenta. Il testo parla anche in maniera meno percettibile della storia della politica italiana, descrivendo in maniera divertente le varie fasi che ci hanno condotto dalla dittatura, fino a sfociare in una assurda democrazia. Nel brano in questione, viene evidenziato la continua falsità detenuta da un politico in campagna elettorale,che in cambio di favori acquisisce voti e consensi, beffandosi dopo la sua elezione di tutte quei bei programmi promessi. La sua nota di contrarietà, al perbenismo camuffato dall’ipocrisia, rendono i suoi testi folcloristici ed entusiasmanti.  

venerdì 24 maggio 2013

IL TESTAMENTO






IL TESTAMENTO
Facile osannare Fabrizio De Andrè , quando si conoscono le solite canzoni . Parliamo di  una delle canzoni del maestro De Andrè meno ascoltata, ma carica di significati. Il testamento tratta dal quarto 45 giri di De Andrè pubblicata nel 1963. Il testo parla dei pensieri di un uomo, che in punto di morte ,riflette sulla fine della vita e di tutti quelli che si apprestano intorno al  letto di un moribondo.
Ecco le tematiche che prediligono nel testo,l’ironia: L’ironia Deandreiana , è burrascosa, schietta,quasi pirandelliana, ti mostra la vera natura delle sorti,deludendo il perbenismo e l’ipocrisia. De Andrè si fa beffa della varie vicissitudini che ci sono tra di noi, che ci portano ad arrivare a strade  senza  una via d’uscita.
L’Amore: si nota, nei versi centrali della canzone, l’amore emerge  in questa frase, (“forse una lacrima forse una sola sulla mia tomba si spenderà, forse un sorriso forse uno solo al mio ricordo germoglierà”) Ricorda in questa medesima frase, che lui ha amato una sola donna, porgendo in essa tutto l’amore che aveva.
La morte: Il tema della morte è ampiamente discusso da De Andrè che gli ha dedicato un intero album”Tutti morimmo a stento”.
“che un uomo è morto senza pregare fuggendo il peso della pietà” in questa frase si determina il peso che la chiesa assume, nei confronti di quelle persone,che rifiutano i sacramenti in punto di morte,perché non accettano una pietà non meritata,andando incontro alla morte come sono in realtà “fuggendo il peso della pietà”.


giovedì 23 maggio 2013

Rocco Hunt feat Clementino - O' mar 'e o' sole











 Rocco Hunt
Rocco Hunt, è un giovane artista salernitano, inizia da bambino ad appassionarsi alla musica. Comincia a rapportarsi con il rap già a 12 anni. Il suo primo passo nella carriera lo compie a 15 anni, quando sforna un disco di cinque tracce: ”A Music è Speranz”. Con questo disco si fa conoscere nella scena musicale campana,nonostante la sua giovane età, con tematiche di disagio ed attualità. Dopo vari mesi di lavoro esce un nuovo stret-album dal nome “Spiraglio di periferia”, 8 tracce in cui ha collaborato anche Clementino. Nel 2012 esce il video del secondo estratto dal suo stret-album,”O mar e o sol”con la partecipazione di Clementino,il brano diventa una vera e propria Hit. La teatralità di Clementino ,accompagnata da un vero e proprio divoratore di pane e rap cioè Rocco Hunt, portano il pezzo ad essere uno dei più gettonati in questo periodo. La musica di Rocco riesce ad emozionare grandi e piccoli in tutto lo stivale. Cresciuto ed abituato a confrontarsi con una realtà meridionale, portata al disfacimento, Rocco porge il suo rap sotto una forma di specchio che riflette l’anima nera dei meridionali. La sua maestranza nel genere, nonostante la sua tenera età,  fanno di lui uno degli artisti più apprezzati,nel panorama Hip Hop Italiano,anche grazie a svariate collaborazioni con artisti affermati. La sua aggressività e il suo modo di rapportarsi nello scenario rap Italiano fanno di lui un’artista futuristico del rap.



mercoledì 8 maggio 2013

Lucky Dube - War and crime live






Lucky Dube (Ermelo, 3 agosto 1964- Johannesburg, 18 ottobre 2007)

Lucky Dube Muove i suoi primi passi, suonando in un  gruppo vocale chiamato "The Skyway Band", per poi intraprendere una carriera da solista durata 25 anni, che ha portato alla pubblicazione di 22 album cantati in lingua zulu, inglese e afrikaans(lingua "miscuglio" prevalentemente parlata in sud africa). È stato ucciso a Rosettenville, un sobborgo di Johannesburg, durante un tentativo di furto della sua auto. In Sud Africa gruppi estremisti  sostengono, che in realtà sia stato eliminato da elìte filo nazista, per la sua musica portatrice di un forte messaggio di pace e non violenza.


Cresciuto  dalla madre Sarah. Venne chiamato Lucky(fortunato) poiché la madre ripetutamente non era riuscita a procreare, per aiutare la madre e la nonna sin da giovane si impegna lavorando come giardiniere occasionale, ma avendo realizzato che non sbarcherà mai il lunario inizia a pensare ad una soluzione. Ed è grazie al coro della chiesa che scopre il suo invidiabile talento. L'apartheid è un terreno fertile per le sue idee rivoluzionarie, A 18 anni è già un musicista, e lentamente si avvicina al genere reggae, con testi dai quali emerge uno spiccato senso altruistico della società. Inizia su consiglio del suo caro amico Dave Segal,  il suo sound engineer (direttore del suono).
Dube è un artista "visionario" , con in testa un'ideale d'amore fraterno. La sua musica ha spaziato dal genere puramente africano al reggae. Sensibile alle problematiche del mondo, tutt'ora è fonte di ispirazione per milioni di persone in tutto il globo, che ha appreso tristemente  la notizia della sua morte. IL suo stile era invidiato dagli stessi jamaicani detentori del titolo di reggae country.
Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l'arte di vivere come fratelli. ( Martin Luther King )