giovedì 5 luglio 2012

Reid e alborosie





Giamaica no problem
La Giamaica non mostra il suo vero volto,ma bensì lo maschera  con vari slogan,come una pubblicità ben rivisitata. I Giamaicani sono molto ironici e sanno vedere la vita con una costante gioia. Ero a Caserta quando ho conosciuto Jose, un giamaicano che ripeteva sempre “tutto bene”,ma dopo un po’ quel “tutto bene”risultava essere stonato. In realtà in Giamaica non va niente bene. Jose mi raccontava che in Giamaica, a fianco a  lussuose ville, trovavi delle catapecchie, fatte di legno e lamiera ,dove dentro abitano persone, che guadagnano pochi dollari al giorno, meno di quello che un turista paga per una t-shirt di Bob Marley, acquistata durante un tour al mausoleo che gli è stato dedicato, a Nine Mile. Jose mi disse, che se parlavi con la gente del posto ,loro avrebbero detto,che la povertà non esiste,per mascherare quel finto benessere, che deve emergere, per tranquillizzare gli animi verso il turismo. Secondo l’Unesco  circa il 90% della popolazione, tra i 15 e 24 anni è analfabeta. Andando avanti nel suo racconto Jose mi raccontava, che il tasso di criminalità è altissimo, però senza toccare i turisti ,questi scontri provengono da bande per la spartizione del mercato della droga. Un altro problema è la tutela dell’ambiente,il turismo porta lavoro ,ma si costruisce dove non si potrebbe, incentivando la deforestazione. Alla fine domandai al mio amico Jose, se un viaggio in Giamaica,sarebbe stato gratificante ,E’ lui mi rispose: la Giamaica è straordinariamente bella,ci sono spiagge e un mare da cartolina, è la cultura si fa sentire ovunque.  Il reggae è visto come cultura dominante della zona. Salutai Jose e lo ringraziai per la nuova conoscenza che aveva regalatomi.

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